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Il segmento testuale Fortunato Calvi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 9

Brano: [...] divisione, che sull’altopiano costituirono una « zona libera », unendosi al Gruppo Brigate « Vittorio Veneto », che già si trovava sul posto con altri 2.000 uomini.

All’inizio di settembre i tedeschi rivolsero il loro attacco al Cansiglio, salendo in più di 15.000 da Sacile e dalla vai Cellina. Seguirono scontri violentissimi che, oltre alla « Nannetti » e alla « Vittorio Veneto », investirono le formazioni cattoliche di PagnocaBianco e la « Fortunato Calvi ».

Dopo questi rastrellamenti, che pure non riuscirono a disperdere le forze partigiane, sorsero in seno al C.L.N. di Belluno contrasti politici che portarono a una scissione da parte di esponenti del Partito d’Azione, fra cui l’avvocato Ernesto Tattoni, che condusse al distacco della T « Alpini » dalla « Nannetti ». Le altre formazioni dovettero essere riorganizzate e la lotta continuò in condizioni di crescenti difficoltà. Con la riorganizzazione della « Nannetti », le forze furono ordinate in due divisioni: la « Belluno », comprendente le Brigate « Gramsci », « Pisacane », «Fortunato Ca[...]

[...]i politici che portarono a una scissione da parte di esponenti del Partito d’Azione, fra cui l’avvocato Ernesto Tattoni, che condusse al distacco della T « Alpini » dalla « Nannetti ». Le altre formazioni dovettero essere riorganizzate e la lotta continuò in condizioni di crescenti difficoltà. Con la riorganizzazione della « Nannetti », le forze furono ordinate in due divisioni: la « Belluno », comprendente le Brigate « Gramsci », « Pisacane », «Fortunato Calvi » e alcuni battaglioni isolati; la « Nannetti », comprendente le Brigate « Tollot »,

« Cacciatori delle Alpi », il Gruppo Brigate « Vittorio Veneto » e alcuni battaglioni autonomi. La « Belluno » fu posta al comando di Luigi DalTArmi, la « Nannetti » al comando di Francesco Pesce.

Venne successivamente costituito un Comando Zona con l’azionista Abba comandante, il comunista Giuseppe Landi commissario politico, Paride Brunetti vicecomandante (per un certo periodo) e Cavarzani capo di stato maggiore. Comandante della Piazza di Belluno fu designato Mariano Mandolesi. I Comandi delle divers[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 357

Brano: [...]i, ma quando gli abusi dei militari andarono oltre il limite non esitò a rivoltarsi fieramente, dando vita a quei moti popolari conosciuti come “Pasque veronesi” (17.4.1797).

Il ritorno sotto il dominio austriaco alimentò più che mai un forte spirito di indipendenza, con momenti alti di lotta segnati dal sacrificio dei 5 Martiri di Belfiore, cui fecero seguito altre impiccagioni di patrioti, dal prete don Giovanni Grioli a Tito Speri e a Pier Fortunato Calvi. Tra i volontari accorsi a combattere nelle file di Garibaldi non mancarono i veronesi e un forte movimento popolare partecipò alla lotta per l’indipendenza fino all’annessione al Regno d’Italia (1866).

Movimento operaio

Con la nascita delle industrie meccaniche e tessili comparvero anche a Verona i primi circoli operai, le scuole serali, le cooperative, fino alla comparsa del Partito socialista, alla cui fondazione a Genova (1892) partecipò fra gli altri il veronese Simplicio Ca bianca (i cui 3 figli Ottavio, Leonida e Sergio cadranno lottando contro il fascismo: Ottavio in Spagna e gl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 8

Brano: [...]e del suo primo caduto, un bolognese), il «Mazzini », il « Pisacane » e il « Mameli », gli ultimi tre operanti rispettivamente sopra Lentiai e Miane, nell’Agordino e nel Trentino.

Nello stesso tempo, per iniziativa dei cattolici Bitto (Pagnoca) e Toncon [Bianco), sulle alture sovrastanti Fregona (Belluno) si era formato un altro nucleo di partigiani, mentre in Cadore, per opera dell’ex ufficiale ed avvocato veneziano Garbin, nasceva la « Pier Fortunato Calvi ».

Con alcuni elementi del « Pisacane » e con il Distaccamento Comando fu costituito sopra Feltre il primo nucleo della Brigata « Gramsci ». Tra la zona occupata dal « Mazzini » e dal « Vittorio Veneto », sulla Pedemontana trevigiana sotto il colle Visentin e Nevegai, sorse una nuova formazione cui fu dato il nome di « Tollot ». A questo punto si ritenne opportuno coor

dinare tali forze e costituire con esse una Brigata Garibaldi, alla cui testa vennero a trovarsi Garbin comandante di brigata e Ugo commissario politico. Da quel momento ebbero anche inizio le trattative con il Comando de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 650

Brano: [...] le comunicazioni, agguantandone i corrieri, tagliando i ponti, rompendo strade, guastando guadi e comunicazioni; contendergli i sonni e la quiete delle refezioni; impossessarsi dei generali o altri ufficiali ».

Gli ultimi anni

Fuggito in Svizzera, Mazzini tornò infine a Londra, dove creò un Comitato nazionale italiano e lanciò un « Prestito nazionale per la causa italiana » allo scopo di finanziare nuove azioni armate, come quella di Pier Fortunato Calvi in Cadore (1853) e lo sbarco di Carlo Pisacane a Sapri (1857), entrambe conclusesi tragicamente. Per la seconda volta Mazzini fu condannato a morte in contumacia.

11 costoso fallimento dei ripetuti tentativi insurrezionali cominciò a ingenerare in molti patrioti italiani la convinzione che le concezioni politiche mazziniane e i suoi metodi di lotta non si adeguassero alla realtà storica: Mazzini parlava continuamente di « popolo », ma in effetti egli si rivolgeva poi a una élite intellettuale e a gruppi di borghesi radicali; inoltre, a sentire l’agitatore genovese, sembrava che in Italia n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 401

Brano: [...]n provincia di Udine, nell’alta valle del Tagliamento (m. 776 s.l.m.) e comprendente le borgate Baselia, Tredolo e Vico.

Gloriose le tradizioni risorgimentali: il 24.5.1848, soffocata l’insurrezione antiaustriaca in Udine, il generale Nugent volle inviare 200 soldati contro il Cadore attraverso il Fornese, ma qui gli austriaci vennero fermati e ricacciati al cosiddetto Passo della Morte da un centinaio di cadorini e fornesi al comando di Pier Fortunato Calvi. A un secondo attacco, compiuto dagli austriaci l’1 giugno con circa 3.000 soldati, resistettero valorosamente 200 valligiani, ma l’indomani gli imperiali occuparono il villaggio, dandosi per quattro giorni a un barbaro saccheggio.

Nella Resistenza

Durante la Guerra di liberazione la zona ospitò uno dei presìdi partigiani della Carnia (v.) e fu ripetutamente teatro di rappresaglie.

In seguito all’attacco portato contro una colonna fascista il 24.5. 1944 in località Rioverde, e dopo che il 25 maggio era scaduto il bando per la consegna del bestiame che i fornesi si erano rifiutati di [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 272

Brano: [...]e italiano, ma anche verso paesi transoceanici (Argentina, Australia, Sudafrica).

La posizione geografica ha sempre

pesato sulla storia della provincia, che si confonde con quella dei suo capoluogo. Dopo la breve parentesi del Regno Italico, nel 1813, e fino al 1866, Belluno tornò sotto

il dominio austriaco, contro il quale le popolazioni dell’alta valle del Piave e del Boite dovevano vanamente insorgere nel 1848, sotto la guida di Pier Fortunato Calvi, poi impiccato a Belfiore. Riunita all’Italia nel 1866 Belluno, come quasi tutte le province venete, vide ancora peggiorate le proprie condizioni economiche rispetto ai precedenti periodi. Da quel momento ebbe inizio il movimento migratorio.

Origini del socialismo bellunese

A contatto con il movimento operaio dei paesi di emigrazione, specialmente della Svizzera e della Germania, gli emigranti si formavano rapidamente una coscienza di classe e, al loro ritorno, assieme ai pochi risparmi portavano a casa le prime idee socialiste, spesso imbevute di anarchismo e anticlericalismo, che dove[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Fortunato Calvi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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